SOSTANZE NEMICHE DEL NOSTRO MICROBIOTA
PARLIAMO DELLE SOSTANZE NEMICHE DEL NOSTRO MICROBIOTA
Continuiamo a sviluppare l’argomento cominciato con l’articolo precedente, “Alimentazione e Fermenti Lattici” e che continuerà con il prossimo “Farmaci Nemici del nostro Microbiota“, specificando meglio quali siano le Sostanze Nemiche del nostro Microbiota, soprattutto alla luce di quella che è ormai l’alimentazione moderna cui siamo soggetti.
Fino al dopoguerra, la nostra alimentazione si è basata su cibi freschi, locali, ricchi di fibre, per lo più preparati in casa e assunti in quantità di norma non eccessive.
Dal dopoguerra, invece, ci si è spostati verso un’alimentazione sempre più processata e manipolata dall’industria alimentare, a base di cibi confezionati, con poche fibre, pieni di additivi, conservanti, zuccheri, grassi, che spesso consumiamo in quantità esagerate.
Soprattutto i cibi industriali hanno subito processi termici e non solo per questioni legate alla sicurezza alimentare, ma anche per allungare la conservazione nel tempo.
Invece, i cibi freschi, le pietanze preparate in casa ed i prodotti fermentati apportano una miriade di batteri che arricchiscono il nostro Microbiota, interagiscono con il nostro Sistema Immunitario e lo mantengono efficiente, apportando un surplus di sostanze vitaminiche e protettive.
Insomma, un’alimentazione moderna, basata soprattutto su cibi processati, è purtroppo povera di quella presenza microbica che per millenni ha avuto un ruolo fondamentale nella formazione di un Microbiota ricco e diversificato, da cui dipende anche la nostra salute.
VEDIAMO QUALI SONO LE SOSTANZE NEMICHE DEL NOSTRO MICROBIOTA
Sono molteplici e di diversa natura le sostanze legate alla conservazione dei cibi, dagli inquinanti che respiriamo ai farmaci che assumiamo, in grado di alterare in modo significativo il buon funzionamento del Microbiota Intestinale, quindi, a cascata, il nostro complessivo stato di salute.
BEVANDE ALCOLICHE
Il consumo cronico di alcol peggiora, in generale, la funzione della barriera intestinale, con modificazioni del profilo batterico, mentre in soggetti con fegato grasso da alcol contribuisce all’endotossemia (presenza di tossine microbiche nel sangue).
AMINE ETEROCICLICHE
Si tratta di sostanze pericolose, tossiche, che si generano nei cibi cotti ad alta temperatura (grigliate, fritture).
Cotture sopra i 300/400 gradi, prolungate (oltre i 20/25 minuti), con eccessivi sbalzi di temperatura possono cedere queste sostanze all’intestino con il cibo (stracotto) e alterare il Microbioma Intestinale, con conseguenze potenzialmente neoplastiche.
CIBI INDUSTRIALI
Sono delle espressioni più marcate delle cosiddette “Malattie del Benessere”.
La politica dell’industria alimentare moderna ha prodotto cibi di bell’aspetto ma, nel contempo, dietro ad una pubblicità persuasiva, accattivante e ad una apparente accessibilità economica, non evidenzia i loro effetti per la nostra salute.
Si tratta di cibi conservati in modo altamente artificiale (necessario per la lunga conservazione), in grado di procurare danni evidenti al nostro Microbiota Intestinale, distruggendo i Batteri Buoni, a vantaggio dei patogeni.
CLORO NELL’ACQUA
Il cloro è una sostanza chimica rilevante nella depurazione dell’acqua.
Tra gli effetti collaterali, in caso di assunzioni eccessive di questa sostanza, si segnalano:
- Invecchiamento della cute
- Secchezza della pelle
- Alterazione della Flora Batterica Intestinale a discapito dei Batteri Buoni
Eccessi di cloro nell’acqua espongono il tratto gastroenterico a violente sollecitazioni, influenzando lo sviluppo di neoplasie del colon-retto.
Il cloro, peraltro, non sterilizza completamente l’acqua e in tempi recenti si è notato tra i batteri residui, grazie a questa pratica, un aumento di resistenza agli antibiotici.
Inoltre, questo disinfettante non fa differenza fra batteri dell’acqua e quelli presenti nel nostro intestino, con possibili conseguenze negative sul nostro Microbiota.
Secondo i ricercatori, questi effetti sarebbero minimi ma occorrono ulteriori indagini per andare a fondo della questione.
COLORANTI ALIMENTARI
Molti coloranti sono privi di effetti tossici, occorre solo prestare attenzione, senza eccedere, a talune forme di coloranti azoici, per esempio quelli del Sudan, per possibili conseguenze sul nostro Microbiota Intestinale (Impoverimento dei Batteri Buoni a vantaggi di quelli patogeni).
CONSERVANTI ALIMENTARI
Sono utilizzati dall’industria alimentare per evitare il deterioramento degli alimenti.
Tra le possibili conseguenze per la nostra salute registriamo reazioni allergiche e irritazioni intestinali.
La raffinazione dei cibi e la loro manipolazione, ivi compresa la pratica dei conservanti alimentari, causano profonde alterazioni dell’integrità della barriera intestinale, inducendo stati infiammatori per il prevalere di batteri nemici della nostra salute.
Ne consegue la sindrome della permeabilità intestinale, cioè il nostro intestino risulta più poroso, in pratica si aprono delle fessurazioni nelle quali si infilano i patogeni.
DETERGENTI E DENTRIFICI
Nonostante i facili ed ingannevoli proclami della pubblicità, il reale beneficio derivato dall’aggiunta di sostanze antimicrobiche nei prodotti per l’igiene personale non è mai stato dimostrato.
Questi antimicrobici, soprattutto quelli inseriti nei dentifrici, possono essere ingeriti, raggiungere l’intestino e danneggiare il Microbiota.
DOLCIFICANTI ARTIFICIALI
Fra le sostanze nemiche del nostro Microbiota possiamo annoverare anche quelle che sostituiscono lo zucchero perché ritenute in grado di rendere appetibile il cibo e, nel contempo, di apportare meno carico energetico, parliamo di:
- Aspartame
- Sucralosio
- Saccarina
Sono in atto ricerche abbastanza innovative e promettenti sul ruolo dell’eccessivo uso di dolcificanti in relazione al Microbiota Intestinale, con il loro abuso si segnalano diarree transitorie, fermentazione del Microbiota del colon oltre ad un aumento del pH fecale e una riduzione di Bifidobatteri fecali.
EMULSIONANTI
Rendono più stabili nel tempo le emulsioni alimentari; si tratta di sostanze sintetiche.
Le più importanti sono:
- Acidi Grassi mono e digliceridi,
- Esteri di Acidi Grassi
- Esteri del Poliglicerolo
- Esteri del Calcio/Sodio Stearoil-2-lactilato
- Esteri del Sorbitano
Ma ci sono anche molti derivati naturali:
- Lectine
- Glicolipidi
- Saponine
- Alcoli
- Acidi Grassi Idrogenati
- Surfactanti Microbici
Tutte queste sostanze sono in grado di causare Disbosi ed aumentare sensibilmente la permeabilità intestinale.
ENZIMA TRANSGLUTAMINASI
È un enzima extracellulare ed è sintetizzato da diversi microbi, per esempio, è stato isolato dallo Streptoverticillum sp.
Nell’industria alimentare viene utilizzato per modificare la funzionalità delle proteine, può causare Disbiosi ed alterare la permeabilità intestinale in diversi modi.
Ad esempio, facilità la sopravvivenza di microbi potenzialmente patogeni, con rischio di infezioni e può legarsi al glutine, scatenando così una reazione anticorpale.
In seguito alle tecniche di ingegneria genetica, la produzione di Transglutaminasi è aumentata notevolmente.
L’industria alimentare la impiega per migliorare la struttura ed il volume dei prodotti da forno.
FUMO DI SIGARETTA
Quando si fa riferimento al consumo di sigarette e/o dispositivi alternativi al tabacco, di solito si pensa ai danni che questo comporta all’apparato respiratorio, alla bocca e alla pelle.
Per non parlare dell’enorme aumento delle probabilità di contrarre malattie di ogni tipo, in primo luogo tumori ai polmoni ed enfisemi.
Tuttavia, è stato dimostrato attraverso studi condotti su animali da laboratorio che il fumo danneggia in modo significativo anche il Microbiota Intestinale, in particolare le Comunità Batteriche presenti nel cieco e nel colon distale.
Inoltre, il fumo danneggia la Mucina, una Proteina con funzione lubrificante e protettiva nell’intestino, e l’alterazione di questa proteina causa processi infiammatori.
INQUINANTI AMBIENTALI, NEMICI DEL NOSTRO MICROBIOTA
Gli Organo-Fosfati, sostanze insetticide ampiamente utilizzate per la loro natura biodegradabile, possono essere responsabili di problemi alla nostra salute.
Agenti inquinanti presenti nell’ambiente, come ad esempio metalli tossici presenti negli alimenti, nei contenitori alimentari o nelle stoviglie (mercurio, alluminio, piombo), possono causare uno squilibrio della Microflora Intestinale, noto come disbiosi, che si traduce nella diminuzione dei Batteri Benefici a favore dei patogeni.
PESTICIDI
La tossicità di tali sostanze dipende dalla quantità che ingeriamo, considerando la loro presenza negli alimenti di consumo quotidiano come frutta, verdura, carne, uova, latte, formaggi, vino, e così via.
Infatti, attualmente si trovano residui di pesticidi nel cibo, nelle acque superficiali e nel terreno.
Ciò comporta un notevole alterazione del Microbiota Intestinale, con la distruzione dei Batteri Benefici e il predominio dei patogeni.
In caso di eccessiva esposizione a queste sostanze, aumenta il rischio di sviluppare problemi al sistema nervoso e al sistema endocrino.
SOLFITI
Si tratta di ingredienti aggiunti comunemente a birra, vino, succhi di frutta, frutta secca, pesce lavorato, frutti di mare, carni e alcuni prodotti in scatola.
Questi additivi conservanti possono alterare l’equilibrio corretto del Microbiota Intestinale e/o della flora orale.
Ad esempio, il bisolfito di sodio e il solfato di sodio possono danneggiare i Batteri Benefici presenti nel nostro intestino (come Lactobacillus casei, plantarum, rhamnosus, ecc.), favorendo la crescita di patogeni che possono causare nausea, vomito e irritazione della mucosa gastrica.
SOLVENTI ORGANICI
Diversi solventi organici utilizzati negli alimenti e nelle bevande, come l’alcol e i suoi prodotti metabolici, provocano uno squilibrio della Flora Intestinale e compromettono la funzione di barriera dell’intestino.
Inoltre, l’acetaldeide, un sottoprodotto dell’ossidazione dell’alcol e di alcuni alimenti da parte della Flora Intestinale e delle cellule epiteliali, può essere dannosa per lo stomaco.
Altri esempi di solventi sono:
- Benzene
- Xylene
- Toluene
- Turpentina
- Acetone
- Metil/etil acetati
- Esano
L’industria alimentare impiega tali solventi per estrarre sostanze attive e utili dai cibi o per rimuovere componenti indesiderate.
SPEZIE
Posseggono proprietà antiossidanti, digestive e antinfiammatorie, tuttavia, un uso eccessivo di queste spezie comporta anche effetti indesiderati.
Ad esempio, l’uso di pepe nero è sconsigliato per i pazienti affetti da disturbi gastrointestinali.
Anche coloro che hanno la pelle secca dovrebbero evitare o limitare l’assunzione di tali spezie, poiché aumentano la secchezza della pelle e possono causare prurito e gonfiore.
Un’altra spezia, la curcuma, che ha numerosi benefici, può risultare dannosa per le mucose dei nostri organi se assunta in dosi eccessive o inappropriate, specialmente per chi soffre di sindrome del colon irritabile o di ulcere gastriche.
In generale, è consigliabile utilizzare le spezie con moderazione per evitare problemi come il colon irritabile e il proliferare di patogeni nell’intestino, con conseguente riduzione dei Batteri Benefici che svolgono un ruolo protettivo.
VERNICI
Possono avere potenziale cancerogeno e influire negativamente sul sistema nervoso centrale.
L’esposizione continua a tali sostanze rappresenta quindi un grave rischio per la nostra salute.
Tra le sostanze più pericolose utilizzate come antimuffa dalle industrie delle vernici e della carta si annoverano:
- Piombo bianco
- Cadmio giallo
- Cadmio rosso
- Cromo
- Mercurio
- Arsenico
Naturalmente, il nostro tratto gastrointestinale ne risente, con una maggiore possibilità di colonizzazione da parte di batteri dannosi per la nostra salute.
ZUCCHERI NATURALI
Quasi tutti i cibi industriali contengono aggiunte di dolcificanti, al fine di rendere il prodotto piacevole al gusto e quindi più attraente per il consumatore.
Inoltre, i dolcificanti favoriscono l’assorbimento intestinale.
Un’eccessiva concentrazione di dolcificanti nel lume intestinale, a causa del gradiente osmotico, promuove un aumento del flusso paracellulare.
In sostanza, i dolcificanti aumentano la permeabilità intestinale e modificano la struttura proteica delle giunzioni.
E SE NON BASTASSERO I FERMENTI LATTICI ASSUNTI CON L’ALIMENTAZIONE?
Da qui, la necessità di una buona ricolonizzazione batterica anche rivolgendosi a Fermenti Lattici appropriati e di qualità.
Ne potete trovare di ottima qualità sul sito di Fornari Sport, in particolare quelli di marca Bromatech, di cui è rivenditore ufficiale ed autorizzato.
Senza dimenticare che l’uso di qualsiasi Integratore Alimentare non può prescindere da una corretta alimentazione, una sana attività fisica e perchè no?
Anche un consulto con il proprio medico.
Estratto dal Libretto Divulgativo di Bromatech “I nemici dei probiotici”
a sua volta estratto dal Libro Tecnico:
Cibo, non Cibo e Microbiota Intestinale
“La re-implantologia batterica”
Edito da:
Società Italiana di Biologia Sperimentale
Sezione di Bologna “Oliviero Mario Olivo”
Presidente: Prof. Massimo Cocchi